LA STORIA: COME ERAVAMO

La ricerca seguente comprende un arco temporale che va dalla metà del XVIII°secolo ai giorni nostri.

Mason è un cognome abbastanza diffuso nella provincia di Padova e l'attività di ricerca si è concentrata soprattutto nelle zone del circondario di Piombino Dese,Torreselle,levada,Resana,Castelminio e quindi prevalentemente riguardo ai ceppi Mason originari di quei comuni.

Mason e' un cognome che si incontra spesso associato a persone di etnia anglosassone.

Tutti conosciamo il famoso Perry Mason, , fortunata serie televisiva americana e ci sono parecchi attori americani che portano il cognome Mason.

Se l'origine del cognome sia Italiana o americana/inglese, non è compito di questa ricerca stabilirlo, certo è che tra la fine del 1800 e i  primi del 1900 c'è stata una massiccia emigrazione dai paesi della zona a nord di Padova verso l'Australia,il Brasile e l'Argentina, principalmente.

Si emigrava alla ricerca di condizioni di vita migliori nella speranza di poter dare un futuro ai propri figli.

Alla fine del 1800, a Torreselle , la principale occupazione era "villico" e cioè agricoltore prevalentemente mezzadro.

I terreni di proprietà di nobili veneziani, venivano coltivati dalle famiglie che potevano così sostentarsi cedendo al padrone una grandissima parte dei raccolti e trattenendo una misera parte per se.

Nell'ambito del comune di Torreselle e Levada, i nobili possidenti erano  i Conti Marcello, Cornaro, Carisi.

Le  proprietà  dei nobili veneziani si estendevano dai comuni attorno all'entroterra veneziano fino ai confini con Treviso, Padova  e Vicenza.

TORRESELLE

Torreselle, nel 1740 , aveva circa 800 abitanti, era una frazione di Piombino Dese   (dove aveva sede il municipio e tutti gli uffici comunali) ed aveva l'aspetto di un villaggio dove la vita ruotava atttorno alla chiesa arcipretale dei SS. Simone e Giuda (1750-1753) .  

La zona era paludosa e  si dice che per questo  la strada principale di Torreselle  sia stata rialzata. Questo fatto è , del resto, evidente se si percorre via Fossetta  da Castelminio verso il centro di Torreselle e si osserva il dislivello tra la strada e le case molto antiche.

In quella strada pare ci fossero le famose "torricelle" ( Torri sul fiume Sile che a Casacorba ha le sue sorgenti) dalle quali prende il nome il paese .

La via che costeggia il cimitero di Torreselle ( di fronte alla chiesa), portava, alla fine, ad una casa grande nella quale viveva un nucleo di famiglie che di cognome faceva BAREN, detti anche Barisei.

Romano Mason, figlio di Amedeo e Virginia, ha lavorato per alcuni anni da loro in gioventu.

Zio Amedeo riferisce che  sia ancora vivente  una donna novantenne  che si occupava di lui durante quegli anni.

LE FAMIGLIE

Tra le famiglie che dalla metà del 1800 circa abitavano a Torreselle , ricordiamo i Vanzetto, i Baesso, i Pivato, i Mason, i Ventura, i Callegarin, i Baren ,  i Volpato, gli Zorzi, i Trevisan   etc.

Si dice che partendo dalla chiesa e andando verso est, nella direzione detta in gergo " in cao de a" , tutte quelle terre fossero dei Mason.

Nella direzione opposta, quindi dalla chiesa andando verso ovest, altrimenti detta " in cao de quà"  invece, si dice fossero tutti mezzadri eccetto i Vanzettoni, i Callegarin e i Ventura ( particolare riferito da Amedeo Mason)

Si stima che Mason fosse un cognome che in quel paese valeva per circa il 15% .

In quella zona , un po' come per altre zone venete dove lo stesso cognome è presente e molto diffuso (basti pensare ai "Boscolo" nel chioggiotto) , insieme al cognome si aggiungeva  un soprannome locale dialettale che differenziasse le varie famiglie.

I Mason della zona di Torreselle, solevano chiamarsi:

  1. Masoni "grandi"
  2. Masoni "cei"
  3. Masoni "a do"
  4. Masoni "in su'"
  5. Masoni "in su eà"

La differenza tra i Masoni "grandi" e "cei" ( piccoli) pare dipendesse dal fatto che i primi vivevano tutti nella casa di via Fossetta che quindi raccoglieva molti gruppi famigliari e i secondi vivevano in piccoli gruppi.

I Masoni "a do" ( in giù ) erano quel ceppo che si era stabilito a vivere a sud di Torreselle, in direzione di Piombino Dese /Resana.

I Masoni "in su" erano quelli che vivevano in Via Montegrappa ( Amedeo, Carlo).

I Masoni "in su eà" erano quel gruppo che viveva nella zona di Brusaporco ( ora Castelminio).

I Mason, generarono molti figli, in genere, almeno circa 10 per famiglia con punte di 14 o anche più

Bisogna considerare , a tal proposito, le condizioni di vita a quel tempo dove i figli erano delle risorse che servivano a svolgere i lavori nei campi, unico sostentamento a quegli anni.

Più figli significava più forza lavoro e possiblità di meglio lavorare le terre del padrone / concedente.

Si tenga conto inoltre, delle morti bianche dovute alle scarse condizioni igieniche e alle conseguenti infezioni o alle malattie infantili che, a quel tempo, non lasciavano scampo oppure, purtroppo, alle morti da parto.

Una delle malattie che maggiormente ha colpito la nostra comunità è stata la tubercolosi - malattia che al tempo non dava scampo. 

Talvolta , purtroppo, si piangeva la morte di bambini nati morti o deceduti nei primissimi anni di vita.

Le nascite avvenivano in casa nella stanza da letto dei genitori con l'aiuto della "levatrice" , con gli strumenti dell'epoca . Se sopraggiungevano delle complicazioni durante il parto, si chiamava il dottore del paese in soccorso anche se, in caso di situazioni gravi, purtroppo, non c'era il tempo e i mezzi per raggiungere un ospedale ( il più vicino era Castelfranco o Camposampiero) e il bimbo moriva , talvolta anche la madre.

Nonostante le condizioni di vita fossero misere, la fame non era stata molto sofferta a quei tempi perché la terra dava il sostentamento sufficiente per vivere: i figli si dovevano occupare del lavoro dei campi e le donne di crescere i numerosi bambini oltre che a svolgere le faccende domestiche e la manutenzione giornaliera delle stalle e dei pollai.

Era una vita dura , fatta di lavoro e di molte privazioni.

La casa in Via Fossetta, fungeva anche da asilo: le donne più anziane insieme a quelle troppo giovani per lavorare, si occupavano di gestire i figli di tutti, mentre le madri si occupavano di aiutare i mariti nei campi o di collaborare alla gestione della vita domestica.

I figli erano così numerosi che talvolta, i nonni anziani solevano chiedere ai bambini di chi fossero figli tanto era difficile distinguerli.

Talvolta delle donne fungevano da balie in sostituzione delle mamme che non potevano allattare.

La casa dei Mason, quindi, era una piccola comunità autonoma .

I Mason di Torreselle vivevano nella grande casa detta "Casera" che ospitava circa 10  famiglie per un totale di circa 80 persone.

Quella casa è ancora visibile e abitata, sebbene in alcune parti soltanto e si trova in via Fossetta, nella strada che va da Torreselle a Castelminio. La sua foto è nella prima pagina di questo sito.

L'organizzazione familiare di quegli anni era di tipo patriarcale e  il patriarca, agli inizi del 1900 si dice fosse Sante che si occupava  quindi di gestire le attività agricole esercitate dei fratelli   ( alcuni invece riferiscono che il patriarca   fosse Domenico, futuro sindaco di Piombino) .

Egli aveva un piccolo studiolo con una scrivania in legno e teneva conto della gestione degli affari della famiglia e a lui tutti dovevano rispetto.

Ogni mattina, Sante si occupava di raccogliere i bambini della casa in età scolare e trasportarli con il suo calesse trainato da un cavallo bianco alla scuola dl paese . Questo  particolare mi è stato riferito da Zia Pinetta a voce prima  e poi  in un suo biglietto manoscritto . La scrittura risulta malferma a causa di una sopraggiunta cecità . Pinetta  scrisse quel biglietto con una straordinaria forza di volontà a occhi chiusi durante  gli ultimi mesi di vita  nel Maggio del 2015 : morirà a Viedma ( Argentina)  il 27 Febbraio del 2016 .



Ognuno aveva un compito nella grande casa:

gli uomini si occupavano della lavorazione delle terre e dell'allevamento degli animali della stalla e alle donne , oltre che all'aiuto nei campi spettava il compito di crescere la prole e di occuparsi delle faccende domestiche e della cucina.

Si mangiava quello che veniva prodotto e con il denaro ricavato dalla vendita dei prodotti agricoli e degli animali, si compravano essenzialmente quelle cose che non potevano essere prodotte.

Si produceva canapa per uso tessile (Lo zio Amedeo riferisce che nonna Virginia si occupava di téssere la canapa e fosse abile in questa arte) , si coltivavano bachi da seta ( cavalieri) che venivano alimentati con foglie tenere di gelso ( morer) .

I bozzoli  , una volta liberati della farfalla, venivano rivenduti alle industrie seriche della zona .

L'allevamento delle mucche e degli animali da cortile consentiva una produzione giornaliera costante di derivati ( latte, burro, uova, carne) .

La carne bovina veniva venduta.

Alle donne, veniva consentito di vendere al mercato le uova di gallina e con il misero ricavato, provvedevano ai bisogni dei bambini o di loro stesse.

La dieta alimentare era piuttosto misera: tutti i giorni si mangiava polenta, verdure e talvolta carni degli animali da cortile ( polli, conigli, faraone, tacchini etc.). Il pane veniva fatto in casa in grandi pagnotte che duravano diversi giorni.

I pasti erano molto scarsi perché le bocche da sfamare erano parecchie ma veniva dato ad ognuno una quantità sufficiente.  

Come in tutti i terreni  di contadini, si coltivava la vite e veniva prodotto un vino rosso in 2 varianti :  il grinto/clinto, rosso chiaro e dolce e il grinton /clinton , molto aspro e scuro . Quando si poteva si beveva l'orzo al posto del caffè e talvolta si " correggeva" con il vino. Veniva anche prodotta in piccole quantità una grappa artigianale molto forte che dava un pò di calore  .

Alla sera , dopo la modesta cena, gli adulti  si riunivano  nella stalla ( in inverno) oppure sul portico della casa in estate e si faceva "filò" e cioè si chiacchierava dei fatti successi durante il giorno ma prima , ogni sera,  si recitava il rosario.  Questo era l'unico momento di confronto con  le famiglie della comunità. 

Al venerdì alle 15, al tocco delle campane , ci si fermava per recitare 3 Padre nostro, 3 Ave Maria e 3 Gloria al Padre.

Coloro che non erano adatti ai lavori nei campi e che erano stati segnalati  da parroco o dal maestro come particolarmente dotati negli studi  diventavano,a volte, preti o suore.

Questo aveva una duplice finalità: consentire ai figli promettenti delle possibilità di istruzione che altrimenti molto difficilmente avrebbero avuto e togliere una bocca da sfamare dal magro bilancio familiare.

 Il parroco di Torreselle , nel periodo da 1909 a 1961 era Don Luigi Vardanega e vi era quindi un legame molto stretto tra il parroco del paese, quasi un'autorità, e i capifamiglia .

Don Luigi Vardanega era a favore delle famiglie numerose e si dice che dal pulpito additasse coloro che non avevano figli o ne avevano pochi (  c'era una media di oltre 9 figli a famiglia).

Alcuni uomini, rimasti vedovi a causa della tubercolosi che in quegli anni fece molte vittime, furono favoriti si dice dal parroco affinche si risposassero e avessero quindi altri figli. 

 Chi non si sposava, veniva quasi emarginato e le donne che non si sposavano , a volte  attraverso l'intercessione del parroco , venivano inviate come domestiche presso le famiglie più benestanti di Padova, o addirittura, si trasferivano a Roma nelle case del clero come inservienti o addette a lavori umili.  

                                                            IL LAVORO

Il lavoro nei campi dipendeva dalle stagioni.

Le coltivazioni, prevalentemente granoturco, frumento, erba medica, sorgo,  soia, girasole, tabacco,  venivano fatte da primavera a tarda estate, compatibilmente con le condizioni atmosferiche .

Non esistevano macchine agricole a motore e tutto veniva fatto con i buoi.

Accanto alle coltivazioni, ci si occupava di allevare gli animali da stalla e da soma ( Cavalli, Buoi, Mucche, Maiali) oltre a galline, conigli, tacchini, oche etc .

Il piumaggio dei volatili serviva per foderare coperte e trapunte.

La nascita di un vitellino o di un maialino generava una festa nella comunità dato che arricchiva la stalla e le possibilità alimentari di tutti.

Le mucche davano il latte quotidiano che veniva venduto e la cui eccedenza veniva consumata dalla famiglia, prevalentemente dai bambini.

Quando esse venivano macellate, la carne veniva venduta. Difficilmente si utilizzavano quelle carni per alimentare la famiglia dato che erano ritenute "pregiate" e facilmente vendibili . Le interiora e le frattaglie, invece venivano usate per arricchire la misera dieta della famiglia

I maiali venivano allevati e macellati ogni anno in inverno.

Uno dei più abili macellai che aiutavano i Mason nelle operazioni di uccisione del maiale e relativa preparazioni delle carni, si dice fosse Giordano Gumiero, marito di Clelia Mason figlia di Sante.

 Le carni e i sottoprodotti ( lardo, salami etc) venivano venduti e l'eccedenza, qualora ce ne fosse stata, veniva consumata in famiglia.

1986  nonna Virginia al pollaio
1986 nonna Virginia al pollaio

LE ORIGINI

ANDREA E ANGELA ( INIZI 1700)

La prima coppia dalla quale parte la nostra ricerca, è quella formata ANDREA MASON e ANGELA.

Nulla si sa del cognome di Angela e tantomeno delle data di nascita che si presume essere comunque nel ventennio che va dal 1740 al 1760.

Ovviamente, nessuna immagine è disponibile dato che la fotografia verrà inventata in Europa solo nel 1839.

Si presume provenissero entrambi da Torreselle che, a quei tempi, era poco più di un villaggio.

Si sposarono ed ebbero sicuramente almeno  un figlio: Domenico

Domenico, come riporta l'anagrafe di Piombino Dese, sposò il 22 Luglio del 1807, ANGELA BELLINATO di Torreselle nata il 7 Giugno del 1789.

Dalla loro unione, nacquero 5 figli: Valentino, Andrea, Nicolò, Maria, Antonio.

Circa 100 anni dopo la nascita di Andrea, il capostipite della nostra ricerca, la situazione delle famiglie Mason era la seguente:

VALENTINO sposò ANGELA PERIN ebbero 4 figli:

  1. TERESA LUIGIA N 5/10/1835
  2. CATERINA PAOLA N 4/10/1838
  3. EUGENIA N 25/3/1841
  4. LUIGI 27/3/1848

ANDREA sposò DOMENICA BAESSO ed ebbero 9 figli:

  1. LUIGIA N 23/9/1843
  2. ROSA n 9/2/1845
  3. ANGELO N 22/3/1847
  4. DOMENICO n 14/2/1849
  5. CIOMARIA n1851
  6. ELENA n 4/9/1853 m 15/8/1854
  7. GIUSEPPE (BEPO) n 31/1/1856 m 14/1/1940
  8. SANTE n 24/8/1858
  9. GIOVANNI n22/7/1860

NICOLO' sposò DE GRANDIS LUCIA  ed ebbero 9 figli:

  1. MARIA MADDALENA
  2. SIMONE TADDEO
  3. PIETRO GIOVANNI
  4. MARIA
  5. PIETRO
  6. TERESA VIRGINIA
  7. MICHELE ARCANGELO
  8. EUGENIA CAROLINA
  9. VALENTINA FIORINA

Considereremo da ora in poi, soltanto il ramo relativo a ANDREA MASON E DOMENICA BAESSO che rappresentano la 3^ generazione

ANDREA MASON E DOMENICA BAESSO

Andrea Mason nacque a Torreselle il 23 Aprile del 1815 : era villico come suo padre.

Sposò Domenica Baesso da Torreselle e da Lei ebbe 9 figli:

  1. LUIGIA n 23/9/1843
  2. ROSA n 9/2/1845
  3. ANGELO n 22/3/1847
  4. DOMENICO n 14/2/1849
  5. CIOMARIA (GIANMARIA) n 1851
  6. ELENA n 4/9/1853
  7. GIUSEPPE n 31/1/1856
  8. SANTE n 24/8/1858
  9. GIOVANNI n 27/7/1860

Relativamente a questa famiglia, le notizie sono poche e frammentarie alcune poi, legate a leggende che trovano riscontro, tuttavia, nei ricordi di alcuni anziani viventi che le avevano sentite dai loro nonni.

ANGELO

Angelo nasce a Torreselle il 22 Marzo del 1847 e Il 1 Febbraio del 1872, sposa Giovanna Ventura (nata a Torreselle il 19 Agosto del 1853).

Dal loro matrimonio datato 23 Giugno del 1873 nascono 5 figli:

 SCOLASTICA EUGENIA (1873). 

VALENTINO  (1875)

EMILIA ( 1877)

RUDESINDO ( 1880)

ROSA DOMENICA ( 1883)

Rosa Domenica sposa a 21 anni ,  nel 1904,  ALESSIO Celeste  da Castelfranco e di quell'evento  i discendenti conservano ancora l'atto di matrimonio ( particolare riferito dal  trisnipote  ALESSIO Denis) .La copia di questo scritto è riportata nella sezione documenti laddove c'è anche la copia dell'atto notarile relativo al  contratto agrario di soccida tra Celeste e il cognato Valentino datato 1938.

Alcuni anziani riferiscono che Angelo acquistò il famosissimo Caffè Pedrocchi a Padova che era il locale più famoso e importante di Padova .

A tal proposito, una diceria narra che un giorno Angelo si presentò all'ingresso del caffè Pedrocchi con vestiti non perfettamente puliti e con stivali infangati ed un'inserviente lo bloccò subito perché credeva fosse un'accattone .

Angelo, molto tranquillamente si narra, lo redarguì e lo invitò ad uscire immediatamente per abbeverare subito il cavallo con il quale era arrivato.

Non si sa se Angelo o qualcuno dei Mason acquistò veramente il caffè Pedrocchi dato che attraverso le fonti ufficiali fornite dalla proprietà attuale del Pedrocchi, non appare nessun Mason se si scorre l'elenco di chi ha posseduto negli anni quell'impresa.

E' possibile, tuttavia, che Angelo avesse partecipato alla gestione del caffè per un periodo dato che a cavallo di quegli anni questo accadde veramente.

 Wikipedia riferisce al riguardo:

..."Antonio Pedrocchi si spense il 22 gennaio 1852. Animato dalla volontà di lasciare la gestione del suo caffè a una persona di fiducia, aveva adottato Domenico Cappellato, il figlio di un suo garzone, che alla morte del padre putativo si impegnò nel dare continuità all'impresa ricevuta in eredità, pur cedendo in gestione le varie sezioni dello stabilimento"...

GIOMARIA ( GIANMARIA)

Giomaria nasce a Torreselle nel 1851. Non ci è dato sapere ne il giorno esatto della sua nascita e ne, purtroppo quello della sua morte che si ipotizza quindi sia avvenuto in un luogo sconosciuto.

Non si sa se fosse sposato ma la sua professione, per quegli anni, ci suggerisce lui fosse celibe.

Forse per questo motivo, non avendo generato figli, il suo patrimonio venne gestito dai fratelli maggiori

Si narra che Giomaria facesse il commerciante di spezie e che, con l'ausilio di imbarcazioni, girasse il mondo per i suoi affari.

Alcuni anziani riferiscono che egli fosse un "pirata" e che, negli anni, avesse accumulato una fortuna con i suoi traffici e che avesse investito i proventi nell'acquisto dell'unico bene acquistabile allora, e cioè la terra.

Si parla di circa 500 campi di terra .

Su Giomaria e sull'origine della fortuna accumulata non ci sono molte evidenze oggettive ed è necessario affidarsi ai ricordi degli anziani, alcuni purtroppo già deceduti.

Certo è che da quegli anni in poi, dei Mason si parla come di una famiglia possidente e benestante.

Si narra che nella grande casa di Via Fossetta una volta alla settimana, alla Domenica, venisse allestito un tavolo per i poveri ai quali veniva dato un pasto gratis ( notizia riferita da molti e anche da mio padre) .

L'amministratore dei beni , come detto, era Sante che era considerato un benefattore così come recita l'epitaffio nella lapide tuttora visibile nel cimitero di Torreselle a ridosso  del muro interno della casetta di ingresso :" Cattolico di antica fede , zelante fabbriciere coi poveri benefico, da lungo dolore purificato morì santamente il 11 Dicembre 1929 di anni 71 "


DOMENICO

Domenico nasce a Torreselle il 14 Febbraio, giorno di S. Valentino , del 1849.

Sposa IRENE GUMIERO nata a Torreselle il 13 Luglio del 1852.  Morirà  il 7 Novembre del 1925 a 73 anni .

Domenico e Irene avranno 8 figli:

  1. Federico
  2. Arcangelo
  3. Narciso (  autorizzato dal Ministro della guerra , nel Marzo del 1921, a fregiarsi della medaglia di guerra del 1° conflitto mondiale come da attestato che potete trovare nella sezione "la guerra" di questo sito.)
  4. Maria
  5. Vittoria
  6. Maria (Bia)
  7. Veronica
  8. Amelia

Domenico, persona rispettabile e onorata, sceglie di impegnarsi attivamente nella gestione del paese, e viene eletto sindaco di Piombino Dese per circa 15 anni.

La lapide di Irene, sua moglie è ancora oggi visibile sul muro interno del cimitero di Torreselle, vicino a quella di Sante  mentre quella di Domenico è scomparsa.

..."La gloria dei giusti accolga GUMIERO MASON IRENE vissuta 73 anni nel silenzio, nel sacrificio per Iddio e per la famiglia santificata dal dolore morì il 7 Novembre 1925 

In segno di riconoscenza i figli posero"...

Molti dei fatti riguardanti questa famiglia, mi sono stati riferiti dalla nipote di Domenico,  Anna Irene Mason ( il secondo nome Le fu dato in memoria della sua nonna citata nel paragrafo precedente) ma   conosciuta da tutti come " Aneta Masona" , nata il 26 Luglio del 1926,  per molti anni infermiera presso l'ospedale civile di Feltre (BL) , purtroppo mancata il giorno 11 Maggio del 2017 a Torreselle (PD). 

Donna  buona, forte, di una dolcezza unica,  dotata di memoria eccezionale che ho avuto il privilegio di conoscere due anni fa : GRAZIE ANETA!!!


Accadde poi un fatto che cambiò la sorte dei Mason

Si narra che, forse a causa di una garanzia data da un Mason a copertura di un'affare andato poi evidentemente male ( forse un impegno relativo a coltivazioni o a raccolti distrutti dalle intemperie, dalle carestie o dai furti) , il capitale accumulato , venne intaccato in misura importante e in modo inesorabilmente irreversibile .

Da quel momento, la famiglia, pur mantenendo uno status privilegiato , non possiede più la fortuna terriera che l'aveva contraddistinta alcuni anni prima.

Nel frattempo, le generazioni si susseguono facendo moltissimo figli che divideranno ulteriormente il capitale rimasto riducendo progressivamente le proprietà.

GIUSEPPE

Giuseppe, è il 7° di 9 figli .

Soprannominato "Bepo",  Giuseppe nasce a Torreselle il 31 Gennaio del 1856.

Sposa Fabbian Giuseppina dalla quale avrà 4 figli:

  1. Virginio ( 1886)
  2. Martino ( 1888)
  3. Ester
  4. Colomba ( perpetua a Pezzan d'Istrana)

Virginio  avrà 5 figli:

  1. CESARE
  2. VIRGILIO detto GINESIO
  3. LUIGI
  4. UGO
  5. LINO

Martino sposa Giovanna Prior e avrà 8 figli:

  1. UBALDO
  2. SIMONE
  3. EGIDIO
  4. BATTISTA
  5. SERGIO
  6. ELVIRA
  7. GEMMA
  8. VERONICA

Cesare sposa Ines Sartori (1909-1994) e avrà 6 figli: Lidia, Silvano, Mario, Dino , Marcello e Silvana.

Cesare purtroppo morirà giovane e alcuni anni dopo la sua morte, Ines sposerà il fratello di Cesare Virgilio (detto Ginesio). Da questa unione , però, non nasceranno figli.

Egidio ( Olindo) sposa Bolpato) Pierina ( detti Briti ) e avrà 7 figli: Romano, Luigina, Bernardo, Gemma, Vittorio, Ernesta e Luciano

Giuseppina, mamma di Virginio e Martino, morirà giovane di tubercolosi e , dopo alcuni anni, Giuseppe sposerà in seconde nozze, Gumiero Ernesta dalla quale avrà altri 2 figli:

  1.  Agapito
  2. Francesco ( detto Chechi)

Agapito emigra a Milano, si sposa con Iolanda ( detta a bea)  e avrà 10 figli:

  1. FIDELMA
  2. ILARIO
  3. SEVERINO
  4. AVELINO
  5. GINA
  6. GIOVANNI
  7. ALESSANDRA ( suor GILIANA )
  8. GIORGIO
  9. MARIELLA
  10. CLAUDIO

Francesco avrà 10 figli:

  1. MALVINA
  2. MARIA
  3. LAVINIO
  4. ALBERTO
  5. ANELIE
  6. LUIGINA
  7. EGIDIO
  8. BATTISTA
  9. NARCISA
  10. ESTER


Nel 2017, Cesare Mason, figlio di Dino e trisnipote di 4° grado di Giuseppe (vedi mappa nella sez genealogia) viene eletto sindaco di Piombino Dese 

https://www.piombinodese.gov.it


Si rinnova così la tradizione di un Mason  a capo del comune  di Piombino Dese  iniziata a fine dell'ottocento da un parente di Cesare, tale Domenico fratello del suo trisavolo Giuseppe ( già citato in questa sezione)  ed è un'onore per tutti i Mason la sua elezione.

Grazie anche alle informazioni e agli spunti di riflessione che Cesare mi ha  suggerito  2 anni fa , si deve la genesi di questa ricerca sulla storia dei Mason ed è grazie agli uffici della biblioteca del   comune  che egli  ora autorevolmente presiede che molti tasselli di questo puzzle sono stati ricomposti . 

Al nuovo sindaco Cesare Mason, ringraziandolo, auguro di tutto cuore  BUON LAVORO e una lunga permanenza al comune di Piombino Dese !!!


SANTE MASON

Sante Mason nasce a Torreselle il 24 Agosto del 1858 e muore a Torreselle l'11 Dicembre del 1929.

E' un giovane robusto e di statura non molto alta ma particolarmente intelligente, si narra.

Sposa a Torreselle Teresa Pivato  nata nel 1860.

Da questa unione, nasceranno 9 figli:

  1. GIUSEPPINA
  2. DOMENICO
  3. CARLO
  4. ANTONIO
  5. AMADIO
  6. GIOVANNI sposa RITA MASON
  7. CLELIA sposa GIORDANO DOMENICO GUMIERO
  8. RITA (NUBILE )
  9. ALODIA (SUORA MORTA DI TIFO A TRIPOLI. SALMA A PADOVA??) 

Rita (la figlia di Sante), non si sposò mai sebbene fosse innamorata di un giovane di nome Alessandro. 

Si dice che egli avesse contratto una forma lieve di tubercolosi e il padre di Rita,  Sante, convinse il parroco a non sposarli . Rita, ragazza molto sensibile  forte  e decisa,  fu colpita per questo  da una forma di depressione dalla quale non si rimise mai più, rifiutò di accettare la corte di qualsiasi altro pretendente e rimase nubile. Suo fratello Amedeo, la accolse nella sua casa laddove restò tutta la vita.

GIUSEPPINA , non si sposerà mai e morirà il 1° aprile del 1924 a soli 30 anni a causa di un male incurabile (forse tubercolosi)  .

Poco più di 40 giorni dopo, il 23 Maggio del 1924, purtroppo muore a soli 64 anni di tubercolosi anche sua mamma Teresa Pivato.

Lo strazio è enorme . Per volere di Sante, verranno tumulate insieme ai piedi della facciata principale del cimitero e sulla stele , tuttora visibile sebbene corrosa dal tempo, verrà posta la seguente iscrizione:

" una vita di dolori e di meriti congiunse sulla terra MASON GIUSEPPINA

morta a 30 anni il 1° aprile 1924 candido fiore di purezza e di semplicità

e la madre sua diletta MASON TERESA morta da male insidioso

il 23 maggio 1924.

le accoglie la stessa tomba significando la loro unione nella gloria del cielo"


GIOVANNI

Nasce a Torreselle il 2 Luglio del 1860 e sposa Rita Mason e con lei ha 6 figli:

  1. FERRUCCIO  nato nel 1926 sposa Lina Muffetta da Castelminio. Due Figli.
  2. IMELDE nata nel 1928 sposata con Fasinato
  3. ORFEO nato nel 1930 religioso ( Padri Cavanis Equador). Muore a Quito (Equador) il 10/2/2014
  4. OFELIA sposa un cittadino di Silvelle
  5. RINO (detto GIOVANNI in ricordo del padre) . Sposato a Varese 4 figli ( Orfeo, Mauro, Manuela, Paolo). Era a scuola con zio Amedeo  e con Laura Squizzato ( moglie di zio Vettore)
  6. SILVANO  nato nel 1936 , religioso ( Padri Cavanis Venezia) 



DOMENICO ( Neno)

si trasferisce alla ricerca di un lavoro e di condizioni di vita migliori, in Lombardia. Sposa CLELIA ANTONELLO, una sua compaesana.

Non si hanno più notizie di questa famiglia.

CARLO

sposa Giustina Mason ( detta mora). Si trasferiranno insieme al fratello Amedeo sulla casa in via Montegrappa ( ex Via Zero). Dalla loro unione nasceranno 8 figli :

  1. ANGELO sposa Di Done' Amalia 1939 e va a S. Marco
  2. BERNARDINA MASON (FIRMIA - PINUCCIA)  sposa Bettin Ignazio ed emigra in Piemonte
  3. ELSA sposa Domenico Michielan (cimitero Mogliano V.to)
  4. ALBINO sposa 1^ nozze Maccatrozzo Elvira  e sposa 2^ nozze Rita Bortolotto (cimitero Campigo)
  5. ELIO
  6. ELDA sposa Disegna Valentino
  7. CECILIA (SILVIA) sposa Luigi Pierotti
  8. ELISEA sposa Ferruccio Fasinato da Scorzè 

ANTONIO

sposa 1^ nozze IDA MASON (che purtroppo muore  prematuramente)   e in 2^ nozze VITTORIA ZANINI (detta Marconi 1893 1985 )

Da IDA avrà 4 figli:

  1. MALVINO sposa AMALIA BOSELLO
  2. LIDIA sposa BETTIN GIUSEPPE
  3. suor MARIA SILVINA  nata nel 1924 e morta nel 2018, suora a Pisa e grande amica di Pinetta Mason figlia di Amadio
  4. TERESA sposa GIUSEPPE CAON da Resana

Da VITTORIA avrà un figlio:

  1. ANGELO sposa IDA BORTOLOTTO


AMEDEO ( AMADIO)

sposa 1^ nozze  nel 1911  CECILIA FAVARO (detti BINATI)  da Zero Branco dalla  quale avrà 2 figli : 

  1. ALBERTO che muore in guerra ( vedi sez "LA GUERRA")
  2. GINO.

Cecilia, purtroppo muore giovane a 22 anni a causa di un male insidioso , si pensa tubercolosi.

Dopo alcuni anni, Amadio sposa in 2^ nozze VIRGINIA CAODURO  ( nata nel 1895) da Loreggia   che è anch'ella vedova , senza figli, di NICODEMO MONTIN, (figlio di una famiglia rispettabile di Resana) , morto dopo pochi mesi dal matrimonio per malattia .

Si dice che Amedeo avesse visto Virginia mentre andava per affari verso Camposampiero. Lei stava facendo merenda nel giardino di casa e lui se ne innamorò. 

Il cognome CAODURO, si pensa provenga dalla provincia di Vicenza anche se le persone coinvolte in questa ricerca erano tutte residenti a Loreggia (PD). 

VIRGINIA, figlia di PIETRO,   era una bellissima ragazza, giovane, alta e di buona famiglia: la più giovane di 8 fratelli:

AMALIA, MARIA, CLEMENTINA, GIUSTINA, GIUSEPPINA, ETTORE, CARLO , VIRGINIA .

Non conosciamo esattamente le date di nascita di tutti i fratelli e sorelle ma soltanto di 3:

  1. ETTORE nato nel 1875 ( emigrato in Argentina agli inizi del 1900 insieme a 2 cugini )
  2. CARLO nato nel 1885
  3. VIRGINIA nata nel 1895

VIRGINIA Abitava  a Loreggia su una casa lungo la Via del Santo dove ancora oggi vive  LUCIANO CAODURO, figlio di CARLO (  fratello di Virginia ) . 

Il padre di VIRGINIA, PIETRO ( nato a Loreggia  il 30 Maggio 1851 ) , faceva il Cantoniere Provinciale , anche detto  "stradino" , mestiere che veniva tramandato da generazioni in generazioni. Era responsabile del tratto di strada del Santo che andava da Resana a Loreggia.

PIETRO, a sua volta, era figlio di DOMENICO CAODURO e di CALLEGARO BARTOLOMEA.

Domenico e Bartolomea, ebbero almeno 2 figli maschi: Pietro e Angelo.

Angelo Caoduro, ebbe almeno 3 figli maschi: 

  1. ANTONIO ( 31/07/1887)
  2. VITTORIO ( 01/09/1893) 
  3. GIUSEPPE (14/04/1896) 

CARLO,  fratello di VIRGINIA, ( detto Busolin dal cognome di sua madre)  e sua moglie  ROSA PERON ebbero   8 figli:

  1. GIOVANNI, 
  2. GIUDITTA, 
  3. ASSUNTA ( suora) nata  1913, 
  4. GIULIA nata 1915, 
  5. PIETRO nato 1920 , 
  6. GIULIO nato 1922, 
  7. ANTONIETTA nata 1925 , 
  8. DINA nata 1927.

( alcune immagini di questa famiglia si trovano nella sezione "fotografie" di questo sito).

Collegamenti illustri della famiglia Caoduro:

Miss Italia 2002   ELEONORA PEDRON ( figlia di Adriano Pedron e Daniela Caoduro) 

Il nonno di Eleonora era primo cugino con  mia nonna Virginia Caoduro  della quale Eleonora è   quindi pronipote.

Egli ebbe 10 figli la maggiore dei quali è Daniela, la mamma di Eleonora.


AMADIO e VIRGINIA, si sposeranno  e  avranno ben 10 figli:

  1. LUIGIA
  2. ANGELA
  3. AMEDEO
  4. GIUSEPPINA
  5. SANTE
  6. NICODEMO
  7. GUIDO
  8. ROMANO
  9. VETTORE
  10. ELENA

Amadio e Virginia erano i miei nonni paterni amatissimi. 

Esattamente dietro alla casa di Amadio e Virginia fu ricavato un'alloggio nel quale vennero ospitati  MENATO MARIO e  sua moglie MARIA con il loro figlio ANTONIO

Erano una famiglia molto abbiente che, per sfuggire ai rastrellamenti dei tedeschi a Padova  (città dove vivevano e laddove avevano in Piazza Garibaldi un negozio di articoli sportivi) si trasferirono per alcuni anni a Torreselle.

I Menato possedevano una macchina fotografica ( apparecchio molto costoso all'epoca) e con quella vennero fatte tutte le fotografie di fronte alla casa dei nonni Amadio e Carlo laddove si vede una pianta di oleandro sullo sfondo  e probabilmente anche quelle davanti alla casa di via Fossetta ( particolari riferiti da Mario Mason nipote di Carlo Mason)  .

Nella sezione "fotografie Zia Elena" si trova una foto di Antonio Menato bambino insieme a Elena.


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